e Risposte

Domande

Capita spesso di essere contattati, da fotoamatori o aspiranti fotografi, direttamente oppure tramite social, per avere informazioni, più o meno specifiche, su quello che significa e comporta essere un professionista nella attività di fotografo.

E, al di la di tutto, mi fa anche piacere rispondere. Se non altro perché, di base, può sottintendere un certo grado, seppur minimo, di riconoscimento, fiducia e credibilità.

Il lavoro su commissione

L' Attrezzatura

Come potete immaginare, la maggior parte delle domande riguarda l’attrezzatura.

Di ogni tipo.

E, poi, un pò tutto quello che comporta la quotidianità di un professione come questa.

Ho già risposto, anche pubblicamente, alle domande relative all’attrezzatura fotografica, alla scelta e al loro utilizzo nel lavoro.

Perciò, oggi, vorrei soffermami su un’altro aspetto: quello relativo alla luce.

Ne parlo spesso e in tutte le salse, semplicemente perché ritengo che la luce sia la vera essenza della fotografia. Me ne ha dato spunto e pretesto la domanda/riflessione di un ragazzo che mi segue da diverso tempo sui miei vari social.

Riassumendo, in poche parole, la domanda suonava più o meno così: “ … per essere fotografo professionista devo scattare prevalentemente in studio e con luce artificiale come vedo sui social dei tanti fotografi professionisti che seguo? …”

La risposta breve ovviamente è: NO.

E, giusto per stare all’interno dei confini della domanda, aggiungerei anche: quello che un fotografo professionista pubblica sui propri social è solo una piccola parte del proprio archivio e del lavoro che svolge.

Quando? E perché?

Progetti Personali

Ma, l’argomento merita una risposta più articolata e profonda.

La principale differenza fra un fotografo professionista ed un fotoamatore consiste nell’approccio al lavoro e nelle sue finalità.

Il professionista, al di là della propria soddisfazione personale, deve rispondere ad uno standard e ad una qualità generale che il cliente/committente gli impone, per il semplice fatto che, viene pagato per realizzare quell’immagine.

Il fotoamatore, invece, pensa, giustamente e principalmente, a soddisfare se stesso e le proprie aspettative. Senza altre ingerenze. Rispondendo solo al proprio gusto.

Ed è qui che le scelte tecniche e creative vivono su due sponde differenti.

Il fotoamatore sceglie l’attrezzatura spesso in base all’istinto e al romanticismo.

Il professionista, dal suo canto, sceglie in base alla qualità e alla certezza del risultato finale che una certa attrezzatura gli permette di ottenere.

Capita così, riguardo alla luce, che nella maggior parte dei casi, il fotografo professionista si affiderà, principalmente all’ utilizzo della luce artificiale che gli consente di controllare a proprio piacimento, la qualità e la quantità di luce necessaria per il lavoro da svolgere.

Ed è per lo stesso motivo che, negli anni ’80 e ‘ 90, molti fotografi e molte redazioni, quando sceglievano di scattare in esterni, in luce naturale, si affidavano a location che, per la loro posizione geografica, garantivano, per molti mesi nell’arco dell’anno, una luce qualitativamente e quantitativamente, prevedibile e costante.

Era il periodo in cui Miami (Florida), e luoghi simili, si riempivano di migliaia fra fotografi, modelle, truccatrici, fashion editor, ecc… che scattavano, in continuazione, da fine aprile a fine settembre (ed oltre), dalle 6 del mattino fino alle 20 di sera. Potendo contare su una luce costante e prevedibile e, cosa che non guasta mai, anche su un clima amichevole.

Per un risultato sicuro

Scattare in Studio

Purtroppo, quel periodo è passato da molto tempo e sono pochissime ormai le aziende e le redazioni che possono permettersi il lusso di scattare, all’aperto, in location da sogno.

Spesso, quindi, il professionista ricorre alla ricostruzione, in studio, della luce naturale scandita nelle varie ore del giorno.

Preferisce ricreare una ambientazione e una luce simile a quella che troverebbe in una certa location.  Così, può svolgere il proprio lavoro in qualunque studio a qualunque ora del giorno ( o della notte ), in qualunque periodo dell’anno e per tutto il tempo necessario a ottenere il miglior risultato possibile.

Un esempio è la foto che avete visto all’inizio dell’articolo. Fa parte di un servizio fotografico realizzato in studio. In quella occasione, ho ricostruito, in modo praticamente identico, una situazione reale che avevo vissuto durante un viaggio di lavoro in Svezia molti anni fa.

Quella combinazione luce/ombra/colore è esattamente quello che ho visto quando, intorno alle 5,00 del mattino, ho aperto la finestra della camera e mi sono trovato di fronte uno spettacolo inatteso. Un raggio di luce molto forte e di tonalità molto fredda attraversava, come una lama di luce, tutta la stanza. Quasi come un fulmine. Violento e impalpabile, al tempo stesso.

Alla portata di (quasi) tutti

Le Nuove Tecnologie

Ricreare in studio scene di illuminazione naturale è, ormai, una prassi quotidiana.

Anche perché, il professionista ha un ulteriore obbligo: deve produrre e consegnare un lavoro di qualità, in tempi certi e a costi prestabiliti.

Se, a tutto questo si aggiunge anche il costo dell’attrezzatura per le luci artificiali, si trova un altro valido motivo per cui il fotoamatore predilige scattare in esterni o in location e preferibilmente  con luce naturale.

Oggi, fortunatamente, la situazione è in continuo aggiornamento.

Merito soprattutto, delle nuove tecnologie che permettono di dotarsi di attrezzature luci di qualità dignitosa a prezzi abbordabili.

Un discreto numero di fotoamatori, seguendo le orme di molti professionisti, si è dotato di flash e pannelli Led, alimentati a batteria, da utilizzare comodamente e facilmente anche in location. Migliorando notevolmente il risultato finale.

Determinazione e Consapevolezza

La Scelta

Come sempre, quello che conta è farsi le giuste domande e trovare le risposte consone per poter operare le scelte migliori. Alla fine, bisogna scegliere. Con determinazione e consapevolezza. Luce artificiale oppure luce naturale, ha poca importanza. Si sceglie sempre quello che si ritiene sia il meglio per ottenere il miglior risultato in ogni situazione.