VOGLIO FARE LA MODELLA
Anche oggi, una delle professioni più ambite fra le teenagers è quella della modella.
Far parte del mondo della moda e della pubblicità, ispira i sogni di molte giovani ragazze.
Nonostante tutto e, forse, ancora in misura maggiore rispetto a qualche anno fa.
Molte cose sono rimaste immutate negli ultimi decenni. Alcune, però, si sono evolute.
Una di queste è l’età. Di inizio, ma soprattutto di fine carriera.
Oggi, chi vuole intraprendere e percorrere, con serietà, una carriera professionale nella moda, anche ad alti livelli non deve più preoccuparsi dell’età anagrafica. Fortunatamente, contano molto di più serietà, affidabilità e professionalità. E, non c’è più spazio per coloro che pensano di poter semplicemente gozzovigliare, passare il tempo e divertirsi.
E’ UNA PROFESSIONE
Fare la modella è un mestiere.
Un lavoro ricco di privilegi che richiede rigore, dedizione e sacrificio.
Un impegno che permette a chi lo capisce di poter svolgere una carriera brillante.
Lunga, piacevole e piena di soddisfazioni.
Chi invece non ci arriva, pensa solo alle apparenze e si ferma a considerazioni superficiali, si ritrova come le decine di migliaia di altre ragazze, giovani ed ingenue, che ogni anno ci provano pensando che basti fare qualche smorfia, più o meno intrigante, per sentirsi una diva. Per bene che vada, invece, queste persone si ritroveranno ad aver perso tempo, investito energia e anche denaro, accorgendosi, poi, di collezionare solo grandi delusioni.
LA PROFESSIONALITA'
Vista da fuori, la vita delle modelle sembra tutta bella e perfetta. Piena di fascino e lusso.
Quando ho iniziato a fotografarle per lavoro, ho visto subito che nulla è come sembra.
Fare la modella, in modo serio e professionale, implica una quotidianità rigorosa e tanti sacrifici. Professionali e personali. Come per ogni lavoro, bisogna prepararsi, studiare, aggiornarsi, ed aver molta cura, del proprio aspetto. In pubblico come nel privato.
Non esiste una laurea, ma, l’approccio che bisogna avere per riuscire ad emergere in questa attività è lo stesso che viene richiesto per molti altri lavori.
Per alcuni aspetti, è anche più complicato. Perché questo business fa muovere cifre altissime. E, non sempre è la più bella ad emergere e costruire una carriera di successo.
Anzi. Il ruolo di Top Model richiedeva e richiede tuttora, oltre ad adeguate caratteristiche estetiche, anche e soprattutto preparazione, precisione, puntualità e affidabilità.
In altre parole, professionalità.
Essendo un lavoro molto ambito e con una concorrenza molto forte, la bellezza è solo uno dei tanti parametri che vengono presi in considerazione da una azienda, una rivista, una agenzia di pubblicità. Essere pagate, proporzionalmente, molto di più che per qualunque altro tipo di lavoro, comporta il dover rendere conto e giustificare questi elevati guadagni attraverso parametri imprescindibili legati a risultati concreti e definiti.
SOCIAL MEDIA
Alcuni dicono che, oggi, fare la modella sia più facile e alla portata di tutti. Non è così.
E’ vero invece che, negli ultimi anni, è cambiato molto il business della moda nel mondo.
Fino alla fine degli anni novanta, la moda aveva il suo circuito commerciale principalmente in quello che si chiama, genericamente, mondo occidentale. Pur comprendendo alcune eccezioni in area Giappone ed Emirati Arabi. Le modelle erano quasi tutte ragazze provenienti dagli USA e dall’ Europa. Sia occidentale che orientale.
Anche le modelle provenivano e venivano selezionate principalmente da queste aree commerciali. C’erano pochissime modelle di colore o di origine asiatica. Il tipo dominante era caucasico. Sia biondo che bruno con corpi alti, slanciati e sinuosi. E, il 90% della produzione delle aziende di moda era pensato, realizzato e venduto in quei mercati.
Il nuovo millennio, ha visto il prevalere di una nuova cultura dominante nel mondo della moda. Forse anche per rompere i legami con il passato e con la filosofia del bello classico, sono arrivate alla ribalta, nuove tipologie di modelle. Anche con canoni di bellezza, a dir poco, inconsueti. Dapprima, modelle androgine. Senza forme appariscenti. E, anche le altezze, seppur distintive, hanno cominciato a prevedere ragazze fra il 1,70 e il 1,75.
Successivamente, in seguito anche alle varie crisi economiche e commerciali che si sono incrociate agli inizi del nuovo millennio, il mercato legato al mondo della moda ha subito forti variazioni in tutte le sue componenti. A partire dai mercati di sbocco. Che adesso si sono espansi comprendendo anche l’America Latina, il Middle East e il Far East.
La prima cosa che ha dovuto adeguarsi è stata la gamma delle taglie dei vestiti.
Di conseguenza, cambiando le taglie, automaticamente, è cambiata la tipologia antropomorfica di riferimento delle modelle. Ed ecco il luogo comune. Poiché c’è bisogno di tipologie diverse di modelle, allora, adesso, tutte le ragazze possono fare le modelle.
Ad esser gentili, questa affermazione può essere definita una semplificazione artificiosa.
La verità dice che, per ragioni commerciali, non bastano più le modelle con le misure canoniche del 90-60-90 e alte almeno 1 metro e 75. Il nuovo trend richiede ragazze con altezze a partire da 1 metro e 60 e con misure, vita, seno, fianchi che possono facilmente arrivare a 100-70-100 ed oltre (oppure anche molto al di sotto) perché ci sarà chi, in una qualunque parte del mondo avrà bisogno di comprare vestiti con queste caratteristiche.
L’avvento dei social media, tra l’altro, ha anche aggiornato il lessico relativo a queste nuove categorie di modelle, con nomi fantasiosi, come le curvy, skinny, inked, tatooed, ecc…
Portando con se anche molta superficialità. Una nota stonata, il cui principale messaggio è intriso, in ogni sua manifestazione, di pie illusioni. Milioni di ragazze sono state indotte a credere che possano bastare alcuni likes e qualche posa improbabile, per sentirsi modelle.
Quello che molte di queste ragazze non sempre afferrano con precisione è che diventeranno modelle effettive, e si affermeranno, solo ed esclusivamente, coloro che sapranno essere, prima di tutto, precise, puntuali, credibili e affidabili. Cioè, professionali.
Il mestiere di modella è rimasto lo stesso. Nuove tipologie antropomorfiche, diverse culture e tradizioni indicano l’esigenza di variare ampiamente l’offerta dei prodotti e del modo di promuoverli, ma, non hanno intaccato minimamente l’essenza di questa professione: emergere e consolidare una carriera come modella, comporta, tutt’oggi, lo stesso impegno, studio, dedizione e sacrificio, che viene richiesto in ogni altra professione.
Senza dimenticare, peraltro, di aver cura della propria persona, del proprio aspetto e delle aspettative che le aziende ripongono nelle professioniste di cui chiedono la collaborazione.
ETA'
Tutto ciò ha arricchito il panorama mondiale legato al mondo della moda e delle modelle. Rendendo questo mestiere ancora più affascinante e appetibile per le giovani leve.
Un’altra novità indubbiamente positiva riguarda la longevità della carriera delle modelle.
Trenta anni fa, una modella mediamente bella e professionale poteva sperare di essere sulla cresta dell’onda, al massimo, fino ai 25/28 anni. Un’età che spesso corrispondeva al periodo in cui molte ragazze associavano agli studi universitari un impegno, anche saltuario, nel mondo della moda. Ne scaturiva un ricambio generazionale che lasciava spazio alle ragazze più giovani. Sempre pronte a sgomitare pur di farsi notare.
Questo trend si è ampliato e modificato, per motivi di marketing, quando alcune prestigiose case di moda hanno assoldato ex Top Model per suscitare curiosità e interesse.
Dare spazio e visibilità ad ex modelle, sopra i 30anni e più, ha incontrato il favore del pubblico. Ne è derivato un nuovo slancio alla riconfigurazione di tutti i target di profilazione e affiliazione. Il cui merito va condiviso anche con la pervasività di internet e dei social media. Un’arma in più che ha permesso di migliorare anche il comparto vendite.
Ma, i capisaldi relativi a questo lavoro sono rimasti gli stessi. Una modella viene selezionata, scelta e pagata per dare il proprio contributo solo se dimostra di essere adeguata allo svolgimento di quel compito, sempre con precisione, puntualità e professionalità.
LA BELLEZZA
Quello che purtroppo molte giovani ragazze fanno ancora fatica a percepire e comprendere è che, per quanto bello e affascinante questo mestiere possa essere, rimane sempre un mestiere. Un lavoro. Che risponde, nel bene e nel male, alle leggi del mercato.
Per cui, se un’azienda deve investire dei soldi in una campagna promozionale, di un qualunque tipo, sceglierà, innanzitutto, un team di persone idonee a svolgere quel lavoro. Selezionando solo coloro che ne garantiranno un risultato certo. E, con riferimento alle modelle, la scelta finale non si baserà solo sulle caratteristiche estetiche e tecniche.
La bellezza aiuta. Ma, da sola, non basta.
Una giovane ragazza che voglia intraprendere la carriera di modella, e che quindi richieda di essere pagata per svolgere questo particolare lavoro, dovrà innanzitutto prepararsi ad affrontare, con umiltà, molti sacrifici. Sia nelle attività pubbliche, che nella vita privata. Dovrà aver cura del proprio corpo e contemporaneamente arricchire la propria cultura personale. Essere modella non significa indossare abiti. E, per non essere considerata un semplice manichino, ma un punto di riferimento, un modello, appunto, dovrà saper coniugare estetica e professionalità. E, preferibilmente, anche al di fuori del set.
Ma, capito come funziona, questa professione rimane comunque un’attività estremamente ambita e affascinante. Sempre pronta ad accogliere nuove leve e nuove idee.